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Geotermia ad alta temperatura

L’Italia è il paese geo termicamente più “caldo” di tutta l’Europa, cosa testimoniata dai numerosi vulcani del meridione, dalla zona di Larderello in Toscana e dalle sorgenti termominerali tanto apprezzate fin dagli antichi romani.
Al 2020 la potenza geotermica installata era di 785 MW (l’1,5% della produzione elettrica totale del paese)

Le prime applicazioni della geotermia si sono avute proprio a Larderello (Toscana) dove esistevano evidenti manifestazioni geotermiche; infatti, già dal 1777 veniva utilizzato l’acido borico delle acque geotermiche della zona e nel 1827 si ha la prima vera utilizzazione in forma diretta dell’energia geotermica il cui calore veniva usato, al posto della legna, per l’evaporazione dell’acqua da cui estrarre l’acido borico.
Nel 1904 nasce la geo termoelettricità, vennero accese delle lampade tramite una dinamo azionata da una macchina a vapore  alimentata da un soffione. Tra il 1905 ed il 1936 vengono migliorate le tecniche di perforazione e si arriva ad una potenza elettrica installata di 73 MW; dagli anni venti, proprio da Larderello, si estende a tutto il mondo l’interesse per la geotermia.
Dagli anni Settanta viene dato un notevole impulso all’esplorazione in tutte le aree italiane, cosa che porta all’individuazione di diverse aree geotermiche e di altri due campi ad alta entalpia, oltre a quello di Larderello, presso Latera nel Lazio e Mofete in Campania.
Diversi sono i progetti realizzati per l’utilizzo dei fluidi geotermici  di Larderello (24,1 MW) e di Castelnuovo Val di Cecina (5,3 MW) per l’alta entalpia.
Per quel che concerne la geotermia dei fluidi ad alta entalpia utilizzata per la produzione di energia elettrica, 4 sono i campi in esercizio, il più importante dei quali è quello di Larderello con 547 MW installati; 108 MW sono installati nella regione del Monte Amiata; 90 MW nella regione toscana di Travale-Radicondoli; infine 40 MW presso Latera nel Lazio.