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Moto ondoso e correnti marine

Come funziona? Il sistema trasforma direttamente l’energia meccanica delle onde del mare in elettricità grazie ad un generatore speciale (GIANT: Generatore Integrato Autonomo Non Tradizionale) che è in grado di produrre fino a 35 mila Kwh ogni anno ed è già in fase di sperimentazione a Venezia nel canale della Giudecca, nel quartiere San Basilio. Il sistema è modulare e si può anche incrementare la potenza installata.

L’impatto ambientale è minimo, non servono fondamenta o tralicci, non vi è rumore, non si usano materiali inquinanti, si vede solo un semplice galleggiante.

Il Giant ha una parte fissa chiamata statore e una parte mobile chiamata rotore, montata su galleggianti che producono elettricità in bassa frequenza. Questa elettricità in bassa frequenza va ad un alimentatore che la trasforma in corrente continua e da questo a un inverter che la porta a 220 Volt (o 380 trifase) della linea Enel per la vendita o l’utilizzo in loco. Da questa energia elettrica è possibile ottenere idrogeno senza emissione di anidride carbonica.

La struttura centrale contiene all’interno un generatore di 7 kilowatt di potenza nominale e viene posizionata a livello del medio livello del mare (cioè tenendo conto delle maree). I galleggianti, nella fase discendente dell’onda, trasferiscono la loro energia ad un dispositivo interno alla struttura centrale, tramite i bracci. Con un singolo modulo, data un’onda media di 1 metro di ampiezza ed un periodo di 9 onde al minuto (0,15 hz di frequenza), si può ricavare una energia media giornaliera effettiva (per 24 ore e per 365 giorni all’anno) di circa 4 Kwh, sui 7 Kw nominali di potenza installata, per una produzione di circa 35.000 Kwh all’anno di energia. Nei tratti di mare, in cui l’onda media è maggiore, si può ovviamente ottenere una potenza superiore. I moduli, opportunamente distanziati l’uno dall’altro possono essere moltiplicati per formare centrali, in funzione delle esigenze.

L’idrogeno ottenuto dall’energia elettrica prodotta dall’onda marina è totalmente pulito e può alimentare i “vaporetti” elettrici a idrogeno a fuel cells di cui è stato prodotto di recente a Venezia un primo esemplare attualmente in sperimentazione